La filiera di produzione del Parmigiano Reggiano
ll Consorzio per la Tutela del Parmigiano Reggiano è costituito da 354 caseifici produttori, per una produzione annua media di più di 3 milioni di forme (dati relativi al biennio 2014/2015)
La produzione di Parmigiano Reggiano assorbe circa il 18% del volume di latte prodotto in Italia. Gli allevatori coinvolti sono oltre 3.100.
Il Parmigiano Reggiano a Mantova
La produzione di Parmigiano Reggiano a Mantova si attesta in una parte minore del territorio, quello collocato sulla riva destra del fiume Po, che delimita il confine di comprensorio.
Mantova registra nel 2016 la presenza di 22 caseifici, su un totale di 364, con un’incidenza pari al 6%. La produzione del 2015, in flessione rispetto al 2014 di un -3,9%, è stata di 353.569 forme, per una percentuale sul totale di 10%.
Si evidenzia quindi un’alta concentrazione e produttività della realtà casearia mantovana rispetto alla media complessiva.
Export
Le rilevazioni Istat relative all’export di Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel 2015 – seppure ancora parziali – confermano il trend di continua espansione sui mercati esteri. Da gennaio a novembre dell’anno passato la domanda dall’estero delle due DOP – escluso il prodotto venduto grattugiato – è aumentato in volume del 7,1% in confronto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Nello stesso periodo, l’aumento delle esportazioni di porzionato e forme ha interessato le più importanti destinazioni comunitarie, come Germania (+3,5%) e Francia (+2,3%) e con la sola eccezione del Regno Unito, per il quale si segnala un calo contenuto allo 0,6%.
In questi tre mercati, che concentrano più di un terzo dell’export delle due DOP, la quota rappresentata dal Parmigiano Reggiano è stimabile al 45%. Nel 2015 si è inoltre consolidata la forte ripresa delle spedizioni verso Spagna e Grecia, così come alcuni mercati del Nord Europa che, minori per volumi ma in forte espansione, hanno confermato un notevole dinamismo. E’ il caso in particolare della Danimarca ed in particolare della Svezia, dove l’export nell’arco di un quinquennio è cresciuto di oltre il 50%.
Trend economici e produttivi
Da qualche anno si è confermato un trend di lenta ma continua concentrazione della produzione in un numero minore di caseifici di dimensione più grande ed efficiente. Rispetto ai 363 caseifici operativi nel 2014, le matricole produttive nel 2015, comprese quelle che hanno prodotto solo per un periodo dell’anno, sono state 354. Di questi, 102 sono localizzati in montagna (105 nel 2014).
Il 65% delle latterie sono rappresentate da imprese gestite in forma cooperativa, la cui produzione nel 2015 – pari a 2.339.994 forme – è diminuita su base annua dello 0,5%. Più consistente in termini relativi la contrazione accusata da caseifici aziendali annessi agli allevamenti, la cui produzione si è attestata a 286.527 forme (-1,1%), mentre per i caseifici di tipo artigianale si è rilevato un incremento del 2,9%.
Per quanto riguarda i prezzi di mercato, la fase di flessione, che aveva caratterizzato l’andamento dei prezzi all’origine nel corso dell’anno precedente, si è arrestata nel 2015. Tuttavia, i primi segnali concreti di un’inversione di mercato sono comparsi solo verso la fine dell’anno per poi consolidarsi in modo più continuativo nei primi mesi del 2016. La ripresa dell’ultimo trimestre dell’anno – confermata anche dal buon andamento delle quotazioni in avvio del 2016 – è intervenuta solo con la comparsa dei primi segnali di calo delle scorte. Considerato l’andamento dei primi nove mesi del 2015, la media annua delle quotazioni del Parmigiano Reggiano di 12 mesi ed oltre (qualità scelto 12% fra 0-1 per frazione di partita) formulate dalla Commissione di ri ferimento per il Comprensorio, pari a 7,65 €/ kg, ha registrato una flessione su base annua del 7,4%.